A piedi scalzi mangiando termiti

Racconto di viaggio – Pacifico nord, Penisola di Nicoya, Costa Rica.

Le due speakers radiofoniche chiacchierano tra di loro in modo informale. Leggono messaggi dagli ascoltatori e parlano di film horror, regalano pure due entrate per andare a vederne uno. Sono allegre e dopo poco fanno partire uno dei pezzi reguetón del momento, Bad Bunny…Seba storce il naso, ma a me piace da matti!

Almeno due stazioni radio sono dedicate alla religione, una più tradizionale con prediche e moniti, l’altra a dir poco bizzarra, visto che con una base reggae o rock, il cantante suggerisce comportamenti etici e religiosamente corretti…

Los ticos sono gentilissimi. Le persone di qui sono praticamente sempre sorridenti, attenti quando gli si parla e disponibili, sarà vero che è il popolo più felice al mondo? Forse questo è difficile dimostrarlo però la serenità che trasmette la gente è indiscutibile…Nonostante la quantità di americani del Nord impertinenti, invadenti e colonizzatori.

agüita de coco

Arrivare al Pacifico è come cambiare stato: qui la presenza di stranieri biondi e agiati è impressionante, le villone e le gated communities si alternano alle casette basse nascoste tra montagne di chatarra, vecchi oggetti, galline e giardini di terra battuta.

Lo scambio casa è un’opportunità per gli amanti dei viaggi poco facoltosi e desiderosi di entrare in contatto con la gente del luogo. Questa volta “l’autoctono” che ha messo la sua casa a nostra disposizione è invece uno di questi statunitensi, che a pochissimi passi dalla spiaggia di Ocotal (subito sopra della penisola di Nicoya, Pacifico Norte) possiede una meravigliosa villa a tre piani, con piscina, palme, 4 stanze da letto, cucina americana, barbecue ecc… per qualche giorno tutta nostra.

L’essere umano è abitudinario, ma devo confessare che in tanto lusso ci si adatta molto in fretta. Questo però non ci impedisce di parlare tanto e con tante persone che in queste spiagge ci sono nate e ci continuano a vivere. È assurdo ma molti si sorprendono di poter parlare in spagnolo e si stupiscono se i prezzi in dollari ci sembrano carissimi. Per molti i gringos sono fonte di ingresso e quindi benessere, ma per qualcun altro, sono però la causa dell’aumento del costo della vita e non solo.

Ci sorprende perché la gente di qui continua a girare rilassata in bicicletta, mentre macchinine da golf cariche di biondi pensionati li sorpassano dolcemente. Forse è una società che funziona così, scuole bilingue per i figli di chi ha fatto una scelta di vita e ha deciso di trasferirsi in un paese tropicale, supermercati con prezzi in dollari e pura vida di lussi per stranieri ricchi.

Al supermercato ci andiamo anche noi, mentre fuori cadono litri di pioggia torrenziale. E’ caldissimo e soleggiato fino alle 16 circa poi piove quasi sempre in questa stagione.

scimmiette…

Il cuoco della famiglia si aggira curioso ed estasiato dai nuovi sapori esposti, la frutta splende sugli scaffali come gioielli preziosi. Curioso chiede spiegazioni a un commesso di passaggio. Dopo poco il capo reparto, con guanti e mascherina, senza che nessuno di noi chiedesse, improvvisa un tour gastronomico tra gusti delicati, brillanti e sconosciuti. Come se tutta quella meraviglia esposta non fosse mai stata apprezzata veramente da chi in quel supermercato viene a cercare birra e souvenir.

Oggi abbiamo ceduto a un tour. Per fortuna non siamo gringos e un’italiana e un argentino non sono nati ieri. Il prezzo quindi, secondo la tradizione, si discute e si abbassa…siamo in bassa stagione per di più!

La nostra guida Andrés avrà poco più di 40 anni ma è già nonno, ha vissuto anche a Parigi con una francese ma quasi tutta la sua vita l’ha passata sulle spiagge e le acque (atlantiche e pacifiche) del suo bellissimo paese. Sulla barchetta a motore si porta con sé due ragazzi da istruire. Per una serie di motivi non del tutto chiari , il tour di allunga di un’ora e mezza e include esperienze non previste. In mare offre due lenze a León e René il quale (per puro caso) aspettava questo momento da mesi! Andrés dice ai suoi aiutanti di avvicinarsi a una spiaggia in una piccola baia incontaminata che sembra disabitata ma dove, nascoste tra la vegetazione, si intravvedono grandi ville che, a sua dire, appartengono a divi internazionali.

Non sono particolarmente fanatica di animali ma le due mantarayas, enormi mante che passano come navicelle aliene sotto la chiglia, sono bellissime. Milo rimane a bocca aperta di fronte ad un’enorme tartaruga liuto che nuota di fianco a noi.

Scendiamo a riva e ci incamminiamo in un sentiero di legno perfetto …siamo scalzi, faccio notare. Claro, si va così a lo tico, alla maniera del Costa Rica! Sì ma io sono sicura che tra le indicazioni della guida diceva chiaramente di non bere acqua del rubinetto né ghiaccio (mmm tardi) e non camminare a piedi nudi! Per di più il sentiero di legno finisce e una stradina piena di fango e sassi si snoda nella foresta, di fianco alle mangrovie. Ed ecco lo spuntino: termiti direttamente dal termitaio. Ok. Non credo che sia il cibo di tutti i giorni dei nostri accompagnatori, ma di certo è molto di impatto per i nostri bimbi, che lo degustano come una qualsiasi novità da provare, d’altronde è il cibo del futuro, giusto?

mirando el horizonte…

Beviamo acqua di cocco tirato giù dall’albero in quel momento, vediamo coatís (specie di orsetto lavatore con la coda lunga)che mangiano quasi dalle mani di Leon (anche se non si potrebbe dare da mangiare agli animali…), scimmie di vari tipi, un pesce palla che si gonfia nelle nostre mani nei pochi secondi fuori dall’acqua, e quella stessa acqua trasparente sopra i coralli, antichi come il mondo. I bimbi si arrampicano a turno su una palma mentre enormi iguana passeggiano a pochi passi da noi.

A fine mattinata, René pensieroso mi chiede in quale scuola si “decide il lavoro”. Prima che io mi possa impelagare in una complessa disquisizione sulle condizioni precarie del mercato, aggiunge che da grande vorrà vivere qui, senza scarpe e sempre in costume da bagno, saltando dalla barca alla riva, avvistando un’orata brillante che salta sulle onde, mentre evita sapientemente la lenza.

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